Fa male il tabacco (1983)

Fa male il tabacco (1983)
Da
Anton Cechov

Diretto da Horacio Czertok
In scena Paolo Nani

“Ma a voi, egregi signori, rivolgo la preghiera di assistere a questa mia conferenza con la dovuta serietà, altrimenti va a finire male…”

Un’allegoria cechoviana sulla decadenza di “corpus et anima”.
Uno sguardo, allo stesso tempo tenero e crudele, sui casi della vita.
Il piccolo gioiello drammaturgico – incastonato sul robusto impianto di regole per la costruzione del personaggio indicato da Stanislavskij – è agito nel cerchio di trasposizioni metaforiche raccolte dall’immaginario dell’attore.
Il monodramma è costruito su di una fitta rete di conflitti e tensioni, dove il testo diventa lo spartito per le azioni fisiche attraverso le quali l’attore si appropria dello spazio scenico.
La complessa e imprevedibile gestualità segnala nitidamente, nel corso dell’intero spettacolo, i caratteri del personaggio, i cui “antecedenti” di vita saranno svelati allo spettatore attraverso un magico quanto ambiguo gioco di paure riflesse.