Attore Sciamano

Attore Sciamano

Percorso di formazione per l’interazione teatrale
nel sociale

Direzione didattica Horacio Czertok

Teatro Nucleo crede con determinazione che il teatro sia una attività culturale globale e un bisogno originario dell’uomo, negli anni dunque, sviluppa un metodo (codificato all’interno di un percorso formativo permanente) utile per lo sviluppo professionale di attori e registi/drammaturghi, ma anche di operatori sociali, educatori, insegnanti e di tutti coloro i quali credono nell’importanza del teatro come strumento pedagogico.

A partire dall’esperienza maturata in cinquant’anni di lavoro su “due fronti” (la produzione di spettacoli e la relativa ricerca teatrale e il lavoro in diversi contesti di disagio sociale e psichico) e l’attenzione e lo studio delle implicazioni terapeutiche connaturate alla pedagogia dell’attore del ventesimo secolo hanno portato la Compagnia verso nuove metodologie pedagogiche sperimentando questo modello di pratica teatrale in svariati contesti, dalle prime esperienze nel 1977 nell’Ospedale Psichiatrico di Ferrara al progetto “EXODUS”, al lavoro che compie nella Casa Circondariale di Ferrara (dal 2005) e in altri contesti in cui il teatro si pone come via per trasformazione e l’inclusione sociale.

Attore Sciamano mostra una nuova prospettiva nel contesto sociale e/o terapeutico e offre un prezioso supporto per una relazione dinamica fra operator3 sociali e il rispettivo gruppo d’utenza.

La dipendenza dai ruoli sociali e dalle aspettative a loro collegati spesso impedisce agli individui di entrare in contatto con se stessi e gli altri, di vivere l’autodeterminazione e di essere autentici.

I percorsi intensivi di Attore Sciamano applicano un complesso di metodologie che comprendono:

  • tecniche d’improvvisazione
  • metodi di percezione/osservazione del sé e dell’altro
  • allenamento fisico e vocale
  • immaginazione attiva che affianca il lavoro pedagogico

Il teatro è un gioco che considera sempre le zone d’ombra, mette in discussione i ruoli quotidiani e si propone come campo di sperimentazione per una comunicazione autentica.

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  • Guardare e vedere. osservazione non interpretativa
  • Lettura del comportamento attraverso il linguaggio non verbale
  • Conflitto come tecnica d’indagine 
  • Finzione come invenzione e gioco
  • Auto osservazione, lettura, verbalizzazione, scrittura
  • Gestione dei conflitti nel gioco teatrale 
  • Metodo d’improvvisazione
  • Integrazione psico-fisica – contatto fisico e contatto globale
  • ritmo guidato: centri di energia – l’ascolto musicale come esperienza soggettiva
  • L’espressione personale “da dentro a fuori” e “da fuori a dentro”
  • Composizione coreografica: il movimento e l’emotività, movimenti a colloquio
  • La poetica della composizione
  • Composizione
  • Principi della gestualità
  • Sequenze e coreografie
  • Movimento e azione nello spazio scenico
  • Emozione – corpo – voce : la voce del corpo e il corpo della voce
  • La voce – le voci – le visioni
  • Urlo primario e risuonatori organici
  • I colori della voce: coordinazioni psico-fisiche e immaginative –armonie e coralità
  • Utilizzo drammatico di testi e canzoni
  • Principi della gestualità e regole spazio temporali – osservarsi fare
  • Conoscere i centri di energia e usarli quale casse di risonanza dei sentimenti
  • Oltre gli schemi corporali – Gesto e presenza –
  • Il corpo e la voce che raccontano
  • Trasformazione della energia in immagini poetiche
  • Memoria: archivio dinamico dei sentimenti
  • Ricordi: immagini, sentimenti, emozioni
  • Governare il processo di sviluppo dei ricordi
  • Memoria emotiva e metafora poetica
  • Scrittura dei ricordi e composizione drammaturgica