GRAZIE A TUTTI! E’ stata un’intensa Primavera del Teatro…

Il 7 giugno si è conclusa la “Primavera del Teatro”, evento promosso da Teatro Nucleo per celebrare i quarant’anni dalla sua fondazione e in memoria di Antonio Tassinari, a un anno dalla sua scomparsa.

L’evento ha compreso i progetti l’Eredità Vivente e il Totem Arti Festival.

Vedi il video di Rai Tre Regione Emilia Romagna

Slide show foto Eredità Vivente

Vedi il video del Totem Arti Festival

“Non si è trattato solo di una celebrazione (dice Horacio Czertok) , di un, pur doveroso, omaggio alla memoria.
Bisogna cambiare l’uso del teatro nella nostra società, da bene in mano a pochi eletti che lo fanno e lo fruiscono, a poderoso strumento di cambiamenti e anche di produzione, con il quale molti possono trovare occupazione: per anni abbiamo esportato teatro nel mondo, e abbiamo permesso a molti di trovare uno spazio dove dare espressione al proprio disagio e anche gioia di vivere.
Ma come farlo? Non certo con le vecchie didattiche tuttora in uso nelle scuole e accademie, utili a servire quella vecchia forma, ignara del cambiamento epocale delle arti: tutte le arti –pittura, cinema, musica, letteratura- sono cambiate, sono rinate al secolo e al nuovo. Solo il teatro nel suo complesso è rimasto ancorato ai privilegi di un passato ormai estinto.

Articolo di Federica Pezzoli su FerraraItalia

Articolo di Licia Vignotto su ListoneMag

Ecco il senso dell’Eredità Vivente: coloro che si sono posti questa domanda ovunque nel mondo, e hanno saputo generare proprie risposte, mettono a disposizione la propria esperienza” .

L’Eredità Vivente ha visto impegnati Ricardo Talento, regista fondatore del Circuito Cultural Barracas di Buenos Aires (rete di coordinamento dei Teatri Comunitari argentini); Ana Serralta, artista plastica e scenografa del Grupo de Teatro Catalinas Sur (esperienza fondativa del Teatro Comunitario nel mondo); Teatr Osmego Dnia (Teatro dell’Ottavo Giorno), gruppo nato nel 1964 a Poznan in Polonia che, insieme al workshop “La Scrittura nello Spazio”, ha portato in prima nazionale a Ferrara lo spettacolo “I Dossier”, ispirato agli scritti personali degli attori della compagnia e ai fascicoli di indagine redatti su di loro dalla polizia segreta durante il regime totalitario comandato da Wojciech Jaruzelski, e Cathy Marchand, allieva di Jean Louis Barrault, che, grazie all’incontro con Julian Beck e Judith Malina (maestri fondatori del Living Theatre nel 1947 a New York) riesce a trovare la giusta chiave per unire il teatro e la politica.
Tutte esperienze nate – ognuna a suo modo e in contesti diversi – dall’urgenza di trasformare situazioni di crisi e oppressione in atti di vita e di comunicazione, come il Teatro – il Teatro “necessario” e non autoreferenziale – può essere: dagli Stati Uniti del maccartismo e della pena di morte, all’Argentina dei generali e dei desaparecidos , fino alla Polonia delle leggi marziali. Quattro modi di reagire attraverso la pratica collettiva del Teatro alla chiusura, all’isolamento, all’esclusione sociale.
Un centinaio di persone provenienti da tutto il territorio nazionale, hanno partecipato alle attività, di cui lo stesso Teatro Nucleo – organizzatore dell’evento – è parte. Eredità non solo di tecniche, ma di esperienza trasformativa del Teatro, capace a volte di raccogliere le singole solitudini per farne poesia, immaginazione, bellezza.

Oltre ai seminari, per un totale di oltre 100 ore di formazione, e alle dimostrazioni di lavoro a conclusione degli stessi, sono stati realizzati altri eventi collaterali: La presentazione di due libri nello spazio del Teatro Off ; una tavola rotonda con i Maestri ; e un commovente tributo a Judith Malina, fondatrice del Living Theatre recentemente scomparsa, arricchito dalla mostra del Fotografo Marco Caselli Nirmal “Il Living Theatre nelle immagini di Marco Caselli Nirmal”.

La Primavera del Teatro è proseguita il primo weekend di giugno con TOTEM ARTI FESTIVAL , giunto alla sua terza edizione, festival di teatro, danza, musica, arti performative organizzato dalla cooperativa Teatro Nucleo, nato nel 2013 dalla volontà di riattivare l’area di Pontelagoscuro Vecchia, borgo alle porte di Ferrara, si è rinnovato ma conservando intatta la volontà di creare uno spazio di condivisione e partecipazione, per coinvolgere la comunità e i giovani avvicinandoli alla fruizione di sperimentazioni artistiche e culturali. Un’occasione per incontrare esponenti del panorama artistico contemporaneo, gustandosi concerti immersi nel verde e spettacoli nell’intimità del teatro. La musica dal vivo all’aperto, l’ampio spazio verde ed ombreggiato a pochi passi da fiume Po e la convivialità della situazione hanno reso l’area un punto di sosta molto gradito dal pubblico presente.
La cornice del parco è stata animata da due concerti con la musica di Radio Strike ( KingBean e Cold Hands) e il Voodoo Sound Club, dallo spettacolo teatrale di Officina Duende con il loro “Twin Show”, e da una performance di danza contemporanea tenuta dalla Compagnia Iris “Segni particolari: un segno sul cuore”

Presso il Teatro Julio Cortàzar si è tenuto un laboratorio di acrobatica aerea con la maestra Irene Guerrini e sono stati presentati tre spettacoli: Bird’s Eye View di Simona Bertozzi, un intenso e poetico assolo di danza contemporanea che ha visto in scena una delle più apprezzate danzatrici e performer del panorama nazionale; Mio figlio era come un padre per me di Fratelli Dalla Via, vincitore del Premio Scenario 2013; e Memorie dal Reparto n°6, ultima co/produzione di Teatro Nucleo con Sfumature in Atto, per la regia di Cora Herrendorf.

Per contribuire all’atmosfera di convivialità e condivisione, è stato allestito all’interno del parco, appositamente illuminato da Franco Campioni dell’Accademia Internazionale della Luce, un punto ristoro a cura di Centro Sociale La Resistenza e La Vegana.

La PRIMAVERA DEL TEATRO è stata realizzata grazie al sostegno della Regione Emilia Romagna, il Comune di Ferrara, la Fondazione Teatro Comunale di Ferrara e Assicoop Modena e Ferrara, con il Patrocinio del Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.