Teatro Julio Cortazar come crocevia di pratiche teatrali
Dal 20 al 26 settembre Teatro Nucleo apre le porte del Teatro Julio Cortàzar con “L’arte di agire”: laboratori, seminari e focus incentrati sul teatro negli spazi aperti e sulla creazione e il femminile che unisce progettualità locale, nazionale e internazionale
Da lunedì 20 a domenica 26 settembre, a Pontelagoscuro, Teatro Julio Cortazar apre le porte sulle sue progettualità e le sue pratiche. Quest’anno Totem è dedicato all’Arte di Agire ovvero: “dare vita ad un contesto all’interno del quale le nuove generazioni di artisti possano dialogare con esperienze teatrali di livello internazionale e con un gruppo di giovanissimi spettatori al fine di aprire uno sguardo nuovo sul senso stesso del fare Teatro. Per chi? Perché? Per cosa?”.
Totem Scene Urbane 2021 ha lanciato una call e sarà dedicato a 20 allievi che potranno prendere parte a laboratori, seminari e sessioni di lavoro dei progetti europei Women Performing Europe e Riote 3, partenariati strategici Erasmus + che vedono Teatro Nucleo in collaborazione con realtà artistiche internazionali. Inoltre ospiterà gli studi di MadrInscena, il progetto di residenze artistiche dedicato alle madri artiste. Il progetto è parte di Cose Nuove – Progetto di Residenze Artistiche 2021, con il contributo di MiC, Regione Emilia Romagna Assessorato alla Cultura e parte del programma Artisti nei Territori.
Quella del 2021 sarà una nuova edizione sviluppata su sette giorni, per dare maggiore respiro all’incontro tra progettualità sul territorio locale, nazionale e internazionale.
Tutti i momenti performativi di “Totem Scene Urbane” 2021 sono da intendere come materiali di studio riservati ai partecipanti al percorso laboratoriale “L’Arte di Agire”
Sabato 25 settembre è previsto il concerto di Alfio Antico e Mattia Antico, aperto al pubblico su prenotazione, scrivendo a totemsceneurbane@gmail.com. Per accedere è necessario essere in possesso del Green Pass e il costo del biglietto è di 7 euro.
A questo link www.totemsceneurbane.it il programma completo di Totem Scene Urbane 2021 e le schede di iscrizione da inviare entro e non oltre il 18 settembre.
L’Arte di agire
Laboratori, workshop e seminari con:
Eugenio Barba e Julia Varley/NORDISK TEATERLABORATORIUM (Danimarca); Shoshin (Romania); UtcaSzAK (Ungheria, Budapest); SINUM (Ungheria); Kud Ljud (Slovenia); Teatro Nucleo (Italia); Protagon e. V. (Germania), Une idée dans l’air (Francia); Take Art Ltd (Regno Unito); TERAZ POLIŻ (Polonia); Simone Pacini/Fattiditeatro; Claudio di Scanno/DrammaTeatro; Alfio e Mattia Antico; Caterina Scotti/Teatro Tascabile; Francesca Mari; Manuela Rossetti; Bruna Braidotti; Augusta Nicoli.
- L’arte di agire
training, masterclass e meeting con Teatro Nucleo e i partner dei progetti europei Women Perfoming Europe e Riote 3
Women Performing Europe, altro progetto nato nell’ambito dei partenariati strategici Erasmus+ dedicato alle donne in quanto soggetti sociali e storici e al diritto di proporre nuovi modi di essere nel mondo, basati sulla diversità di opinioni e sulla diversità culturale in un momento in cui è fondamentale incoraggiare le donne a prendere posizione di fronte ai conflitti sociali, agli estremismi nazionalisti, alle pandemie, alle discriminazioni, al razzismo.
RIOTE è l’acronimo di Rural and Inclusive Outdoor Theatre Education, progetto nato nell’ambito dei partenariati strategici Erasmus+. Sin da principio l’obiettivo è stato quello promuovere il Teatro di Strada in Europa soprattutto come strumento sociale ed educativo da applicarsi negli ambienti rurali. Attualmente è in corso la terza edizione del progetto: RIOTE 3. Si propone di intensificare lo scambio di conoscenze e competenze tra organizzazioni di arti dello spettacolo che si occupano di educazione degli adulti attraverso il teatro negli spazi aperti, e altre pratiche educative per adulti sviluppate nelle aree rurali.
- L’arte dei trampoli – Caterina Scotti/Teatro Tascabile
Laboratorio avanzato di trampoli con Caterina Scotti: uno studio sulla pratica dell’attrezzo diretto dal Teatro Tascabile di Bergamo, propugnatore di un teatro fuori dai luoghi deputati, in senso fisico e mentale: un teatro aperto al pubblico, che scende in strada, scopre piazze e angoli dimenticati, va nei quartieri e nelle periferie, cercando il confronto con un pubblico esteso e vario, dal profilo socioculturale frastagliato.
I costi dei laboratori variano in base ai percorsi scelti: L’arte di agire + L’arte dei trampoli (200 euro) | L’arte di agire (150 euro) | L’arte dei trampoli (100 euro)
Workshop gratuito di social media storytelling per adolescenti a cura di Simone Pacini/Fattiditeatro.
Un’attività rivolta agli adolescenti del territorio, che risponde al desiderio di coinvolgere le nuove generazioni in un evento culturale offrendo la possibilità di viverlo dall’interno, rendendoli protagonisti del racconto della sua preparazione, di ciò che accade in scena e del dietro le quinte.
È un progetto di sviluppo e coinvolgimento del pubblico delle performing arts: un laboratorio teorico-pratico per vivere un evento culturale in modo interattivo e divertente, armati di smartphone e fotocamere!
I partecipanti saranno inizialmente formati sull’utilizzo attivo dei social media, in seguito diventeranno “social media reporter” dell’evento, raccontando ciò che sta dietro e intorno agli spettacoli e ai workshop, i luoghi che li ospitano e le persone che li realizzano.
- Madrinscena
Il nuovo progetto di residenze artistiche di Teatro Nucleo volto a interrogarsi sul femminile e la maternità, sia da un punto di vista prettamente teatrale, che da un punto di vista sociale. In Italia ancora oggi essere donne, artiste e madri è una condizione troppo spesso inconciliabile con le dinamiche produttive ed economiche del settore artistico: per questo Teatro Nucleo ha deciso di dedicare lo spazio di studio e creazione ad artiste-madri che avranno la possibilità di confrontarsi in occasione dei meeting del progetto europeo Women Performing Europe e del simposio Madrinscena. Le artiste in residenza che apriranno i loro studi ai partecipanti ai laboratori di Totem Scene Urbane sono Francesca Mari, Manuela Rossetti e Caterina Scotti/Teatro Tascabile, artiste attive sul territorio nazionale che dialogheranno con le artiste internazionali di Women Performing Europe in occasione del simposio che vedrà ospiti Bruna Braidotti e Augusta Nicoli.
Totem Scene Urbane: un po’ di storia
Totem nasce nel 2012 dall’idea di condividere con la comunità e il territorio un pensiero che caratterizza il lavoro artistico di Teatro Nucleo da oltre quarant’anni. Lo spazio che dal 2005 ci accoglie, il Teatro Julio Cortàzar, si affaccia sul Parco Tito Salomoni. Cuore del parco sono le rovine della vecchia Pontelagoscuro, piccola località di origine rinascimentale che si affacciava sul fiume Po e che proprio qui aveva il suo centro storico. Oggi quella Pontelagoscuro non esiste più: rasa al suolo durante la Seconda Guerra Mondiale, è stata ricostruita 1 km più in là, in quella che oggi è “Ponte Nuovo”.
Il festival nasce con l’intento di aprire le porte del teatro per condividere il nostro lavoro con le persone che abitano qui oggi e che ci abitavano ieri, rendendoli partecipi della nostra progettualità, dove si incrociano un intenso lavoro produttivo, residenze artistiche multidisciplinari, progetti europei, laboratori teatrali per tutte le età.
Totem è quindi un momento di festa ma anche di riflessione profonda sul senso del teatro e dell’arte in forte connessione con il territorio. La nona edizione, dedicata all’arte di agire e ai luoghi delle pratiche teatrali, mira quindi aprire con gli allievi, gli artisti, le artiste e i partecipanti ai laboratori uno spazio di scambi pratici e teorici.
“La percezione del corpo, della presenza, dello spazio pubblico, dell’incontro, si sta trasformando in qualcosa che ancora non siamo in grado di decifrare né di interpretare, e questo pone delle domande sul senso stesso dell’atto creativo: Cosa significa ‘fare spettacolo’ oggi? Come possiamo e dobbiamo trasformare le pratiche teatrali per stare dentro alla crisi del teatro che questa pandemia ha evidenziato , e che era già iniziata da molti anni? Come colmare la distanza tra il ‘fenomeno culturale’ (l’Evento) e i principi etici sui quali abbiamo costruito la nostra esperienza? E soprattutto: quali altre domande ha senso porsi?”