Dopo il debutto dell’ anno scorso al Festival Trasparenze di Teatro Carcere e la partecipazione all’interno del Rabicano Festival Internazionale di Teatro per gli Spazi Aperti, torna in scena “Fegato”, lo spettacolo nato dal laboratorio teatrale con gli attori detenuti della Casa Circondariale di Ferrara.
Domenica 8 dicembre per la prima volta verrà presentato al di fuori dell’Istituto Penitenziario con la partecipazione di due ex attori detenuti, che una volta usciti dalla Casa Circondariale hanno deciso di continuare il percorso teatrale.
8 dicembre 2024 – ore 19:00
Teatro Julio Cortazar – Via della Ricostruzione 40, Pontelagoscuro (FE)
Ingresso libero con prenotazione consigliata a biglietteria@teatronucleo.org
Drammaturgia e regia di Marco Luciano
Con Luigi Marietti, Rimi Mezami, le attrici e gli attori di Teatro Nucleo
In greco antico Prometheus è “Colui che pensa prima”. Ma se Prometeo avesse saputo cosa l’umanità sarebbe diventata, avrebbe comunque rubato il fuoco agli dèi e subito il martirio eterno sui monti del Caucaso con il fegato dilaniato ogni giorno dall’aquila Aithon? Ispirati dalla lettura dell’operetta morale di Giacomo Leopardi “La scommessa di Prometeo” è stato intrapreso questo viaggio creativo intorno allo spettacolo Fegato, lavorando sul sogno premonitore, sull’incubo che probabilmente Prometeo ha avuto la notte prima di andare a rubare il fuoco per donarlo agli uomini.
L’iniziativa è realizzata nell’ambito del Festival Trasparenze di Teatro Carcere IV Edizione, un percorso tra gli spettacoli del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, formato delle compagnie che operano con progetti teatrali nelle carceri della regione Emilia-Romagna e organizzato dal Teatro del Pratello. Otto le città coinvolte: Bologna, Castelfranco Emilia, Ferrara, Forlì, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia.
Il Festival è organizzato dal Teatro del Pratello Cooperativa Sociale in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia- Romagna ed è sostenuto dal Ministero della Cultura, con un contributo della Regione Emilia Romagna (L.R. 13/99) e con il sostegno dei fondi otto per mille della chiesa Valdese.