Presentazione libro “Libertà vo’ cercando”
Lunedì 30 gennaio, ore 18:30 presso la libreria Modo Infoshop di Bologna
(via Mascarella 24/b)
Paolo Billi e Michele Pontolillo ne parlano con Horacio Czertok
Libertà vo’ cercando. Il lavoro del Teatro Nucleo nel Carcere di Ferrara (Edizioni SEB27)
Può il teatro generare vincoli positivi tra la popolazione del carcere e la città? È possibile per persone senza una cultura specifica creare un teatro di qualità? Da oltre quindici anni la città di Ferrara ha affidato a una compagnia teatrale la responsabilità di creare una relazione positiva necessaria tra la popolazione detenuta, i lavoratori del carcere e i cittadini. Se intrisi di pregiudizi, quei legami diminuiscono le possibilità di reinserimento e intristiscono una vita già molto dura. Il teatro, con il suo essere creato nella relazione qui e ora, tra attori e spettatori, abbatte steccati e distanze, impone nuovi paradigmi. Per la prima volta i cittadini, inclusi studenti dei licei e dell’università, sono entrati nel carcere e hanno toccato una vita altrimenti solo immaginata. Per la prima volta dei detenuti in esecuzione penale sono usciti dal carcere e si sono presentati ai cittadini nel miglior teatro della città. Col tempo le prime volte sono diventate una prassi consolidata. Questo libro racconta a più voci la storia di un percorso riuscito, che fino a oggi perdura con l’ottimismo della pratica, superando crisi, conflitti e persino una pandemia. Si è accesa una luce dietro le sbarre, quella dell’arte che i condannati tengono viva.
Può il teatro generare vincoli positivi tra la popolazione del carcere e la città? È possibile per persone senza una cultura specifica creare un teatro di qualità? Da oltre quindici anni la città di Ferrara ha affidato a una compagnia teatrale la responsabilità di creare una relazione positiva necessaria tra la popolazione detenuta, i lavoratori del carcere e i cittadini. Se intrisi di pregiudizi, quei legami diminuiscono le possibilità di reinserimento e intristiscono una vita già molto dura. Il teatro, con il suo essere creato nella relazione qui e ora, tra attori e spettatori, abbatte steccati e distanze, impone nuovi paradigmi. Per la prima volta i cittadini, inclusi studenti dei licei e dell’università, sono entrati nel carcere e hanno toccato una vita altrimenti solo immaginata. Per la prima volta dei detenuti in esecuzione penale sono usciti dal carcere e si sono presentati ai cittadini nel miglior teatro della città. Col tempo le prime volte sono diventate una prassi consolidata. Questo libro racconta a più voci la storia di un percorso riuscito, che fino a oggi perdura con l’ottimismo della pratica, superando crisi, conflitti e persino una pandemia. Si è accesa una luce dietro le sbarre, quella dell’arte che i condannati tengono viva.
Interventi di: Antonio Amodio, Stefania Carnevale, Teresa Cupo, Horacio Czertok, Martina d’Amore, Agnese Di Martino, Tommaso Gradi, Marco Luciano, Furio Marchini, Silvia Romagnoli, Annamaria Romano, Mariangela Siconolfi.
Horacio O. Czertok, co-fondatore del Teatro Nucleo, è regista, drammaturgo e attore. Emerito Studioso presso la Clinica Psichiatrica delle Università di Ferrara e di Modena e Reggio Emilia, e titolare del Corso di Laurea in Riabilitazione Psichiatrica dal 2001 al 2012, è Responsabile dei progetti di teatro applicato alla salute mentale del Teatro Nucleo, a partire dalle esperienze dell’Ospedale Psichiatrico di Ferrara (1977) fino al 2017. Dirige anche le attività teatrali rivolte ai pazienti del DSM di Ferrara e Copparo dal 2006 al 2012. Dal 1993 al 2004 è Direttore del Laboratorio Teatrale del Centro Teatrale Universitario di Ferrara.
Direttore del Laboratorio Teatrale permanente presso la Casa Circondariale G. Satta di Ferrara dal 2005 e fondatore del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, è coordinatore dei progetti europei, partenariati strategici Erasmus+ del Teatro Nucleo e Ambasciatore dell’agenzia nazionale italiana della piattaforma europea EPALE.
Direttore del Laboratorio Teatrale permanente presso la Casa Circondariale G. Satta di Ferrara dal 2005 e fondatore del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, è coordinatore dei progetti europei, partenariati strategici Erasmus+ del Teatro Nucleo e Ambasciatore dell’agenzia nazionale italiana della piattaforma europea EPALE.
Paolo Billi è direttore artistico del Teatro del Pratello, che da oltre vent’anni lavora a Bologna con progetti teatrali all’Istituto Penale Minorile e alla casa Circondariale, dove opera presso la Sez.femminile. E’ Presidente del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, rete che raccoglie le realtà che operano con progetti teatrali nelle carceri della regione: Bologna, Modena, Ferrara, Castelfranco, Ravenna, Forlì, Parma e Reggio Emilia.
Michele Pontolillo, pedagogista e formatore di teatro sociale. Ha conosciuto il teatro in carcere.