Presentazione libro “Libertà vo’ cercando”
Lunedì 30 gennaio, ore 18:30 presso la libreria Modo Infoshop di Bologna
(via Mascarella 24/b)
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Libertà vo’ cercando. Il lavoro del Teatro Nucleo nel Carcere di Ferrara (Edizioni SEB27)
Può il teatro generare vincoli positivi tra la popolazione del carcere e la città? È possibile per persone senza una cultura specifica creare un teatro di qualità? Da oltre quindici anni la città di Ferrara ha affidato a una compagnia teatrale la responsabilità di creare una relazione positiva necessaria tra la popolazione detenuta, i lavoratori del carcere e i cittadini. Se intrisi di pregiudizi, quei legami diminuiscono le possibilità di reinserimento e intristiscono una vita già molto dura. Il teatro, con il suo essere creato nella relazione qui e ora, tra attori e spettatori, abbatte steccati e distanze, impone nuovi paradigmi. Per la prima volta i cittadini, inclusi studenti dei licei e dell’università, sono entrati nel carcere e hanno toccato una vita altrimenti solo immaginata. Per la prima volta dei detenuti in esecuzione penale sono usciti dal carcere e si sono presentati ai cittadini nel miglior teatro della città. Col tempo le prime volte sono diventate una prassi consolidata. Questo libro racconta a più voci la storia di un percorso riuscito, che fino a oggi perdura con l’ottimismo della pratica, superando crisi, conflitti e persino una pandemia. Si è accesa una luce dietro le sbarre, quella dell’arte che i condannati tengono viva.
Può il teatro generare vincoli positivi tra la popolazione del carcere e la città? È possibile per persone senza una cultura specifica creare un teatro di qualità? Da oltre quindici anni la città di Ferrara ha affidato a una compagnia teatrale la responsabilità di creare una relazione positiva necessaria tra la popolazione detenuta, i lavoratori del carcere e i cittadini. Se intrisi di pregiudizi, quei legami diminuiscono le possibilità di reinserimento e intristiscono una vita già molto dura. Il teatro, con il suo essere creato nella relazione qui e ora, tra attori e spettatori, abbatte steccati e distanze, impone nuovi paradigmi. Per la prima volta i cittadini, inclusi studenti dei licei e dell’università, sono entrati nel carcere e hanno toccato una vita altrimenti solo immaginata. Per la prima volta dei detenuti in esecuzione penale sono usciti dal carcere e si sono presentati ai cittadini nel miglior teatro della città. Col tempo le prime volte sono diventate una prassi consolidata. Questo libro racconta a più voci la storia di un percorso riuscito, che fino a oggi perdura con l’ottimismo della pratica, superando crisi, conflitti e persino una pandemia. Si è accesa una luce dietro le sbarre, quella dell’arte che i condannati tengono viva.
Interventi di: Antonio Amodio, Stefania Carnevale, Teresa Cupo, Horacio Czertok, Martina d’Amore, Agnese Di Martino, Tommaso Gradi, Marco Luciano, Furio Marchini, Silvia Romagnoli, Annamaria Romano, Mariangela Siconolfi.
Horacio O. Czertok, co-fondatore del Teatro Nucleo, è regista, drammaturgo e attore. Emerito Studioso presso la Clinica Psichiatrica delle Università di Ferrara e di Modena e Reggio Emilia, e titolare del Corso di Laurea in Riabilitazione Psichiatrica dal 2001 al 2012, è Responsabile dei progetti di teatro applicato alla salute mentale del Teatro Nucleo, a partire dalle esperienze dell’Ospedale Psichiatrico di Ferrara (1977) fino al 2017. Dirige anche le attività teatrali rivolte ai pazienti del DSM di Ferrara e Copparo dal 2006 al 2012. Dal 1993 al 2004 è Direttore del Laboratorio Teatrale del Centro Teatrale Universitario di Ferrara.
Direttore del Laboratorio Teatrale permanente presso la Casa Circondariale G. Satta di Ferrara dal 2005 e fondatore del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, è coordinatore dei progetti europei, partenariati strategici Erasmus+ del Teatro Nucleo e Ambasciatore dell’agenzia nazionale italiana della piattaforma europea EPALE.
Direttore del Laboratorio Teatrale permanente presso la Casa Circondariale G. Satta di Ferrara dal 2005 e fondatore del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, è coordinatore dei progetti europei, partenariati strategici Erasmus+ del Teatro Nucleo e Ambasciatore dell’agenzia nazionale italiana della piattaforma europea EPALE.
Paolo Billi è direttore artistico del Teatro del Pratello, che da oltre vent’anni lavora a Bologna con progetti teatrali all’Istituto Penale Minorile e alla casa Circondariale, dove opera presso la Sez.femminile. E’ Presidente del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, rete che raccoglie le realtà che operano con progetti teatrali nelle carceri della regione: Bologna, Modena, Ferrara, Castelfranco, Ravenna, Forlì, Parma e Reggio Emilia.
Michele Pontolillo, pedagogista e formatore di teatro sociale. Ha conosciuto il teatro in carcere.