“Memorie dal reparto n° 6” – Le riflessioni del pubblico

Quest’anno abbiamo riportato in scena “Memorie dal reparto n°6” davanti agli spettatori e alle spettatrici di diverse rassegne e festival in tutta Italia, i quali hanno voluto condividere con noi i propri pensieri e le proprie riflessioni sulla piéce nata con la regia di Cora Herrendorf e diretta oggi da Horacio Czertok, che vede in scena Daniele Giuliani.

Foto di Marco Giuranna

Contagio della cura dell’arte.
Ancora dura l’ebbrezza
che sulle ali del vento racconta
Memorie dal reparto n. 6.
E un palloncino e una sedia,
nella luce di gesti e parole
e nella maestria dell’attore,
rivelano quanta vitalità e quanto spessore,
oltre la coltre del quotidiano,
quanto vissuto e quanto dolore
tra ogni oggetto che più non sentivi, né vedevi,
quanta follia nella vita senz’arte.
Di normalità si può anche guarire.

Interpretazione eccellente per ritmo, vocalità e coinvolgimento emotivo; passare da un personaggio all’altro, così repentinamente e muoversi in maniera consapevole, equilibrata e ritmica, da non stancare mai il pubblico, nonostante fosse un monologo, è un lavoro che merita gli applausi ricevuti dopo lo spettacolo.

Foto di Marco Giuranna

Uno spettacolo dove si mostra una realtà cruda di ciò che era considerato “matto” in modo finemente studiato, così da permettere una riflessione profonda sull’uomo da ieri ad oggi. Mostra la paura del diverso e della folle necessità di omologazione che incombe in ogni tempo. Uno spettacolo che scorre con fluidità e che attira l’attenzione e l’ascolto. Davvero interessante e affascinante tutto lo studio dei personaggi! La registrazione piena di ogni dettaglio che si ripeteva ed alterava. Il corpo che assisteva la voce e arricchiva ulteriormente di significato il messaggio.
Il matto intelligente, il contrasto che confonde e che evidenzia la semplice normalità.

Si mette in gioco l’empatia e tutte le forti emozioni che si stringevano allo stomaco.
La ricerca di un bilanciamento di intensità con piccole perle che facevano respirare.