Fahrenheit Project

Fahrenheit Project

Dal romanzo “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury
Regia e Drammaturgia Horacio Czertok
Musiche Cora Herrendorf
Attrici/Attori Teatro Nucleo

Per approfondimenti leggi il documento “Operazione Fahrenheit a Sassari” a cura di Horacio Czertok

FAHRENHEIT PPROJECT è ispirato al romanzo di Ray Bradbury, Fahrenheit 451, dove si racconta di una civiltà “tecnologica” e priva di pensiero che ha bandito il libro in quanto portavoce di idee e di riflessione individuale, e nella quale i pompieri, ormai privi del tradizionale lavoro essendo le case costruite con materiali anti incendio, hanno ora il compito di individuare i volumi ancora esistenti e di bruciarli. Ciò nondimeno al margine della città vivono dei resistenti che menano un’esistenza grama, imparando a memoria un testo ciascuno per fare sopravvivere la cultura….

E’ un evento in grado di coinvolgere una città intera, prevede AZIONI DI STRADA alla maniera del “teatro invisibile” dei gruppi teatrali tedeschi durante la Repubblica di Weimar.
E’ una grossa operazione di teatro agit-prop, valorizzata da una particolare cura della qualità teatrale.

Un teatro che lavora sul confine, immerso nella vita, legato intimamente alla vita dei cittadini, che però non perde mai il suo essere poesia. Con momenti di rapporto personale, tra personaggio e spettatore –i confronti tra happiness boys e studenti e cittadini, il racconto dei popolo del libro ad un spettatore alla volta- coreografie di gruppo negli spazi della città e momenti di grande spettacolo, a sottolineare l’inizio o al fine di un atto. Un opera in tre atti: il mattino su e giù per le scuole, il pomeriggio in città, la sera in piazza tutti insieme.

Un teatro che coniuga ricerca e lavoro con spettatori non professionisti, abbattendo steccati di comodo: il teatro è dei cittadini, appartiene loro, e se ne appropria con gioia ogni volta che un gruppo ben determinato e competente si decide a farlo.

Un progetto ogni volta ricreato e prodotto, in accordo con i committenti e con le caratteristiche storiche e sociali della città; modellato con le “forze” disponibili: scuole, radio, giornali, gruppi musicali e teatrali, singoli artisti, biblioteche, vigili del fuoco.

FAHRENHEIT PROJECT TOUR

Che cosa dicono i libri? Non dicono nulla! Nulla che tu possa credere o insegnare. Parlano di persone che non esistono, frutto dell’immaginazione. E se non si tratta di narrativa sono cose ancora peggiori. Diatribe tra professori che si danno reciprocamente dell’idiota; urla di filosofi alla gola l’uno dell’altro.Tentativi di regolo-calcolare, misurare e chiudere in equazioni l’Universo, il quale del resto non può esserlo, se non dando la sensazione all’Uomo della propria piccolezza e bestialità e un’immensa melanconia. Ecco perchè un libro è un fucile carico nella casa del tuo vicino. Diamolo alle fiamme! Rendiamo inutile l’arma!

Ray Bradbury

Qual è il significato dei libri? Sono la memoria del genere umano, oppure solo una zavorra inutile, carta sprecata? Lo scrivere parole, con lo sviluppo della civilizzazione – TVnet, giochi computerizzati, videotapes – non è superfluo? Come staremmo senza Shakespeare, Dostojevskij, Witkacy? Cosa significherebbero le parole AMORE, FELICITA’, BENE senza poesia? Non esistono risposte preconfezionate. Ognuno deve risolvere questi problemi da solo, creare il suo proprio sistema di valori.
Il Teatro Nucleo ha messo punti interrogativi sul futuro di tutta la proprietà culturale umana, con il suo spettacolo Fahrenheit Project, e con esso ha dato occasione di riflettere sulla contemporaneità. I luoghi in cui l’evento si svolge non hanno un significato particolare – sono accidentali. Potrebbe accadere in ogni posto della terra, alla fine del XX secolo. La bandiera con il simbolo nero e la scritta Fahrenheit sventola sull’asta. Tutto il tempo una voce ci urla di consegnare i libri. Non c’è posto per la parola scritta in questa società. (….) Un camion dei pompieri arriva in città scagliando luci blu sulle sporche facciate delle case. E’ buio ormai, sta piovendo. Una piazzetta è piena di transenne. I fari delle macchine illuminano una parte della strada. Le scene scorrono sui volti della folla degli spettatori. Le guardie indicano un balcone al secondo piano. Da quello conducono via la donna dai capelli rossi e lanciano dalla finestra centinaia di libri (….)
La carta brucia; temperatura: 451° Fahrenheit.
Non ci sono applausi, perchè non di uno spettacolo si tratta.
Restiamo in piedi, paralizzati, con una grande quantità di domande:
….Che sarà di noi? Dove stiamo andando?…
La bandiera ondeggia sull’asta, sfida al genere umano.

Beata Krzyzanowska in “NA PREZELAJ” Polonia – settembre 1986


Galleria Fahrenheit project Ferrara + Sassari