I.N.F.E.R.N.O. (2016)

I.N.F.E.R.N.O. (2016)
(Invasione Notturna Frivola E Ruggente Non Ostile)
Spettacolo Itinerante

Produzione Teatro Nucleo & Basso Profilo
Durata 60 min.
Regia Davide Della Chiara e Natasha Czertok
Autore Sara Draghi, Massimo Festi, Lorenzo Magnani, Martina Pagliucoli, Davide Della Chiara, Natasha Czertok
Grafiche Manuela Santini

E’ uno spettacolo itinerante. Liberamente ispirato ad Inferno di Peter Weiss, a sua volta scritto sulla traccia dell’inferno dantesco. La messinscena vuole mettere a nudo i mostri che popolano il nostro quotidiano inferno urbano. Chissà che, liberando in teatro quei mostri, non sia possibile, nel quotidiano, essere un po’ più liberi da loro.

Vera protagonista dello spettacolo è la città, così come la conosciamo: fatta di funzionari, massaie, taxisti e poeti ubriaconi. La città con i suoi diabolici compromessi, le sue torbide lusinghe. Accettarli o rifiutarli? E’ il quesito che tortura il poeta che ognuno di noi porta dentro. Quanto e cosa siamo disposti a perdere pur di mantenere la nostra integrità. A sabotare il ritrovamento del nostro genuino spirito vitale, troviamo figure mitologiche vestite di abiti contemporanei e pilotati da logiche infernali. Ce lo permetteranno mai? Dentro questi dubbi, a cui qualsiasi risposta appare banale, troviamo un Dante alle prese con un improbabile riscatto.

Vuole essere una provocazione e come tale offrire spunti di riflessione. Soggetto principale dell’opera è la Città stessa, spazio su cui ragionare in maniera poetica e metaforica. La Città intesa come apparato in grado di soddisfare i bisogni dell’individuo. La Città composta da persone che rivendicano diritti. La Città in cui troppo spesso si dimenticano le virtù e si promuovono i vizi.

Abbiamo lavorato in un quartiere che contiene in un singolo kilometro quadrato più di 20 differenti etnie, il quartiere Giardino di Ferrara. La zona è vessata da diverse situazioni di microcriminalità, spaccio e assunzione di sostanze stupefacenti, prostituzione consumata spesso nei parcheggi tra i palazzi stessi. A questi fenomeni risponde una cittadinanza sempre più disinteressata nei processi di vita collettiva e che desidera solamente “pulizia”. La stampa non tarda a richiamare l’attenzione su ogni piccolo, a volte insignificante, episodio, connotando in maniera assai negativa il territorio in oggetto.

Nella messinscena abbiamo ascoltato le voci di chi abita il territorio, per cogliere parole e azioni che rendessero reale e attendibile quanto stavamo andando a rappresentare in quelle strade. A opera conclusa ci siamo resi conto che quanto costruito poteva trovare la sua collocazione anche in altre città, di questa Italia che ora in maniera così radicale si sta interrogando sul significato della parola “accoglienza”.


nonfarneundramma

Giulia Foschi

“In via delle Rimesse, quartiere San Vitale, ci sono case popolari molto ben tenute(…) Il Teatro dei Mignoli, con il suo festival In&Out – La Cultura in Condominio, amando le imprese molto difficili ha portato qui il primo spettacolo della rassegna di quest’anno, In scena uno spettacolo itinerante del Teatro Nucleo di Ferrara, da molti anni attivo nelle periferie e nei contesti meno facili: I.N.F.E.R.N.O. (regia Davide Della Chiara e Natasha Czertok), che sta per Invasione Notturna Frivola e Ruggente Non Ostile, descrizione che contiene bene gli elementi di questo lavoro ispirato all’Inferno di Peter Weiss. Qui però Dante approda in una nostra città di oggi, un po’ come queste persone arrivate da Paesi lontani, e le cose non sono per niente semplici.

Fuoco e fiamme, bianchi figuri trasportati dal carretto di Caronte, spettri e apparizioni magiche, la rasserenante voce di un’anziana che proviene da un albero (col treno, dietro, che passa), e che prega di continuare così, a portare poesia, a mischiare la gente.
Devo ammettere che mi distraggo spesso dalla linea narrativa, e non perché gli attori non siano bravi, o lo spettacolo non sia coinvolgente. Tutt’altro. Ma perché quello che accade intorno è altrettanto interessante, e quindi l’attenzione si confonde e si divide. (…)c’è questo gruppo di bimbi che cantano Lasciate ogni speranza voi che volete entrar (…) Ci sono i genitori, le madri soprattutto, anch’esse abbastanza impegnate a dialogare tra loro pur seguendo la scena. C’è una bellissima signora con velo e abito leopardato che osserva in silenzio, l’aria attenta, forse appena interdetta. C’è qualcuno che sbircia dai balconi e dalle finestre. Ci sono tre ragazzini che giocano a calcio, devono interrompere al passaggio della banda e si fermano a guardare, almeno per dieci minuti…”