ROMANZO DI LUPI (1982)
Dal dramma di Ramon de Valle-Inclan
Diretto da Horacio Czertok
In scena Fabrizio Bonora, Annarita Fiaschetti,
Cora Herrendorf, Robert Jakobson, Paolo Nani
Lo spettacolo nasce da uno studio sulla drammaturgia spagnola della generazione del “Novantadue”. Il testo è un pezzo oceanico con decine di personaggi e situazioni da kolossal. La sfida sta nel riuscire a trovare il nucleo drammaturgico centrale e nel renderlo esclusivamente attraverso il lavoro dell’attore. Il dramma è incentrato sulla figura del proprietario terriero Don Juan che, dopo una vita di avventure più o meno oscure, torna alla propria terra alla morte della moglie, per dare corso all’eredità.
Il tema viene invertito facendo morire Juan e spostando la problematica su Doña Maria, la moglie. In questo modo si cerca di fare acquistare al dramma una virulenza e un’attualità straordinarie. Dallo studio sulla messa in scena si individua un contesto che non soddisfa più e si decide di cambiare completamente le coordinate. Inizia così il percorso che successivamente culminerà nello spettacolo successivo, Sogno di una Cosa: il personaggio di Doña Maria diventerà Rosa Luxemburg.
A seguito di questa impostazione si costruisce uno spettacolo di breve vita, con rappresentazioni a Ferrara e a Murcia, in Spagna. A contatto con la terra di origine e con lo spettatore spagnolo si “studiano” le reazioni a uno stravolgimento così deciso di uno dei testi monumentali della tradizione teatrale iberica. L’accoglienza è ottima. Ma la volontà del personaggio nel frattempo apparso, Rosa Luxemburg, orienta diversamente il lavoro.