VOCIFER/AZIONE 2 (2000)
Omaggio ai popoli d’America
Messa in scena e composizione musicale Cora Herrendorf
Testi Eduardo Galeano – Hebe de Bonafini
In scena Andrea Amaducci, Andrea Bartolomeo, Horacio Czertok, Natasha Czertok, Cora Herrendorf, Antonio Tassinari, Michalis Traitsis, Nicoletta Zabini.
Con la partecipazione di Roberto Manuzzi
Composizioni grafiche Alessandra Casalena, Natasha Czertok
Videofilm Maximiliano Czertok
Adagiato sulla stuoia, supino, il sacerdote-giaguaro dello Yucatàn ascoltò il messaggio degli dei. Essi gli parlarono attraverso il tetto, stando a cavalcioni sulla casa, in una lingua che nessun altro capiva.
Chilam Balam, colui che era bocca degli dei, ricordò ciò che ancora non era avvenuto: “Saranno dispersi per il mondo le donne che cantano e gli uomini che cantano e tutti quelli che cantano …
Nessuno scamperà, nessuno si salverà …
Molta miseria ci sarà negli anni dell’impero della cupidigia.
Schiavi dovranno farsi gli uomini.
Triste sarà il volto del sole …
Si spopolerà il mondo, si farà piccolo e umiliato…”
Eduardo Galeano
Vocifer/azione è lingua. Lingua in movimento. Lingua emigrante, esiliata.
Lingua spagnola che fu sefardita che fu castellana.
Lingua che ha visto colonizzatori e colonizzati, Sangue. Tanto Sangue.
Lingua che ha urlato-assassinato-coperto-danzato-pregato-pianto-cantato nella sua lingua.
Lingua che prima fu Quechua e Guaranì e poi spagnolo e castellano.
Lingua che fu Cristoforo Colombo, italiano pagato dalla corona spagnola che decise che quelle terre erano le Indie e che poi LatinoAmerica e non America, perché le Americhe sono due.
Perché l’America Inglese soffocò l’America Castellana.
E prima la Spagna corona soffocò le Indie che furono Azteche e Mapuche.
E adesso…
Lingua che continua ad emigrare e a parlare ancora oggi di sangue e pena, anche se in canto.
Perché il popolo continua a cantare il suo castigliano.
Le sue radici sono musica e la cultura ancora sopravvive nella speranza di un mondo di pace e solidarietà fra i popoli.